Grafologia e Bionergetica: due discipline a confronto. Dal corpo alla mente, andata e ritorno.

A cura di Elettra Spinelli

La grafologia  è quella branca della scienza che si occupa dello studio della scrittura. Attraverso l’analisi grafologica è possibile giungere alla comprensione dei tratti salienti della personalità dello scrivente, come se lo stesso filo grafico che ha vergato lo scritto in esame  si trasformasse, con l’intervento del grafologo,   in un vero e proprio ritratto.

Con l’applicazione  rigorosa, oggettiva e scientifica del metodo grafologico  è possibile individuare  i punti di forza  come le fragilità del soggetto . Riconoscerne il potenziale energetico , il modo in cui lo impiega, come si colloca nella sfera sociale, come imposta le sue relazioni affettive e tante altre indicazioni che contribuiscono a dare un quadro esaustivo del suo carattere. E, con l’ausilio di concetti propri dei padri della  psicologia , comprendere come è stata la sua  crescita , se ha  vissuto delle criticità in una o più fasi evolutive e se ha  sviluppato particolari   tratti caratteriali   che ancora lo accompagnano.

Analogamente la bioenergetica (disciplina introdotta da Alexander Lowen *  avvalendosi  del contributo fornito  dagli studi di W.  Reich**) partendo dall’ analisi del corpo è in grado di mettere in luce una serie di aspetti propri del carattere  dell’individuo, fino a giungere anch’essa ad individuarne la  personalità.

Secondo  Lowen , il carattere  altro non   è che  il risultato del tipo di  reazione agita rispetto alle esperienze vissute nelle diverse  fasi evolutive, che si struttura come forma difensiva e che  ha una diretta correlazione con il corpo. Infatti le  reazioni si traducono fisicamente in blocchi o rigidità che a loro volta agiscono  anche a livello metabolico.

E come  la grafologia  si avvale dei segni grafici per arrivare a delineare il nodo della personalità, la bioenergetica  traccia il profilo   leggendo  i segni del corpo.

Ad esempio, un bambino che abbia subito una difficoltà nei primi mesi di vita(struttura  del carattere orale secondo Lowen) a causa ad esempio di una madre assente o distratta che non ha saputo soddisfare i suoi bisogni , porterà dei segni corporei tipici di questo disagio. La deprivazione a livello orale  riduce  la forza  dell’impulso di succhiare originando  segni di immaturità fisica,  uno sviluppo muscolare poco marcato- evidente per lo più nelle braccia e nelle gambe-  respirazione   poco profonda  che dà conto del basso livello energetico della personalità e , in senso letterale e figurato, difficoltà a stare in piedi.

E questi segni  li possiamo ritrovare  in grafologia. Se prendiamo in esame delle scritture che mostrano una predominanza della fase orale in senso freudiano, avremo una  mollezza generale,  una scrittura in superficie  con movimento statico o poco progressivo,  lettere affettive gonfie o aperte, o schiacciate o  infantili  , ossia  tutti elementi che denotano  basso livello di energia ,carente  strutturazione  e dipendenza.

E non stupisca il fatto che, partendo da approcci differenti  ed utilizzando discipline diverse si giunga al medesimo risultato. Se il fine ultimo è la comprensione del vero nucleo dell’essere umano, separandolo da ciò che gli  sta   intorno come  barriera difensiva   più o meno consapevole , allora  non sarà il tipo di approccio a determinare il risultato, ma la capacità di distinguere ciò che c’è di autentico da ciò che si sovrappone  e nasconde, poiché se è vero che la mente mente, il corpo  come la grafia no!

 

*A.Lowen  “Bionergetica” 1975

** W. Reich  “ Analisi del carattere” 1933