La firma falsa sulla dichiarazione sostitutiva di atto notorio integra il reato di falso in atto pubblico.

La giurisprudenza di merito ha condannato l’autore di una firma falsa in calce ad una dichiarazione sostitutiva di atto notorio finalizzata al cambio di residenza del proprio nucleo familiare.
Segnatamente è stato condannato colui che ha fornito all’ufficio Anagrafe comunale una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio a nome del proprietario dell’immobile locatogli ove quest’ultimo dichiarava che i familiari del conduttore erano autorizzati ad occupare l’immobile in quanto familiari conviventi del titolare di contratto di locazione per l’alloggio.
Integra il reato di falso materiale commesso dal privato in atto pubblico, previsto dall’art. 482 c.p., la condotta di colui che apponga una firma falsa ad una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che l’art. 76, comma terzo, D.P.R. 28 dicembre, 2000, n. 445, equipara alle dichiarazioni rese al pubblico ufficiale, in quanto tali dirette a far fede sino a querela di falso. (tra le tante, Tribunale Gorizia, Sentenza, 10/06/2021, n. 272)