Uno studio grafologico sulla sessualità dei preadolescenti non può prescindere, a mio avviso, dalla teoria freudiana dello sviluppo psicosessuale e in particolare in questa indagine verrà utilizzato il contributo, per me illuminante, offerto da Freud con il saggio “Introduzione al narcisismo”, quale chiave interpretativa delle ragioni che spingono alcuni bambini ad assumere comportamenti sessuali espliciti in età ritenuta non matura.
Cercherò sinteticamente di esporre il pensiero del grande viennese, il quale sostenne, dando naturalmente scandalo, che il bambino fin dalla sua prima entrata nella vita è guidato da energie pulsionali libidiche, definite così perché esse inducono il bambino a dedicare tutte le sue forze al raggiungimento del piacere fisico quale fonte di benessere. Quindi il bambino appena nato non cerca il seno materno solo per fame ma anche per provare la sensazione di piacere che gli deriva dal soffregamento delle cellule di rivestimento della cavità orale; tale attività permette in contemporanea al bambino di provare piacere e di nutrirsi e quindi all’inizio le due funzioni, libidica e nutrizionale, sono fuse insieme: una strategia, questa, messa in atto dalla natura per garantirsi la sopravvivenza della specie! Tuttavia dopo qualche settimana di vita, con il prolungamento dei tempi di veglia rispetto ai tempi dell’allattamento, il piccolo scopre che, cessando l’azione del succhiare, cessa anche la sensazione di piacere ad essa collegata, perciò a questo punto le pulsioni libidiche si separano prendendo due direzioni distinte: le pulsioni sessuali rivolte al Sé corporeo, finalizzate al raggiungimento del piacere, e le pulsioni dell’ Io rivolte ad oggetti esterni, finalizzate anche alla sopravvivenza. Entrambi i tipi di pulsione accompagneranno l’individuo per tutto il corso della sua vita e, a seconda della loro evoluzione, ne segneranno il suo destino comportamentale, sia per quanto riguarda lo sviluppo dell’ immagine Sé che i rapporti con la realtà esterna.
Focalizzerò l’attenzione sulle pulsioni sessuali in quanto riguardano più strettamente il mio studio non senza però sottolineare che solo in casi patologici, che si manifestano in età successive alla prima infanzia, i due tipi di pulsione, sessuale e dell’Io, da cui scaturiscono l’affettività e la razionalità, si distaccano completamente tra loro o ritornano in stato di indifferenziazione; gli individui ‘sani’ conservano e regolano le due funzioni in maniera sufficientemente differenziata e spesso compensativa. Le espressioni quali ‘fame d’amore’, ’ ti mangerei di baci’, ’essere divorati dalla passione’ e altre simili, esemplificano bene la radice comune tra i due tipi di pulsione.
Per ritornare nell’ambito della nostra riflessione, bisogna dunque considerare che il bambino nei primi mesi e anni di vita, individua nel suo corpo i luoghi di scarico della pulsione sessuale dando il via a una serie di azioni che utilizzano parti del suo corpo come zone erogene, ossia fonti di piacere, e sono: la cavità orale (fase orale), successivamente gli sfinteri (fase anale), ed infine gli organi sessuali (fase fallica). Questo amore per il proprio corpo viene definito da Freud col termine di Narcisismo in riferimento al mito greco del giovanetto Narciso che vedendo la propria immagine riflessa in uno stagno se ne innamora e, nel vano tentativo di abbracciarla, muore.
Il diverso sviluppo individuale del Narcisismo è rilevabile nelle scritture, qui di seguito riportate, degli alunni di una quarta e di una quinta elementare, ma il risultato più interessante (ai fini di questa ricerca) è che le scritture di bambini, femmine e maschi, che manifestano comportamenti sessuali precoci presentano una forte carenza di segni narcisistici, specie in zona media, cioè la zona dell’Io.
Esempi di scritture di tipo prevalentemente narcisistico:
Scrittura n. 1 (bambina, anni 9)
La scrittura, ancora molto aderente al modello scolastico, evidenzia una forte struttura narcisistica, nella preminenza della zona media, nella grandezza della dimensione, nelle rotondità, nei gonfiori; l’occupazione regolare dello spazio e l’assenza di segni d’ansia e di inibizione ci rivelano una confortevole percezione di sé pur nella complessiva immaturità (scrittura paffuta, in superficie con una forte predominanza della forma).
Esempio di scrittura con diminuzione di segni narcisistici
Scrittura n. 2 (bambina, anni 11)
Nella scrittura si nota una diminuzione della dimensione, specie in zona media, rispetto alle scritture precedenti, con un aumento degli allunghi in zona superiore ad indicare lo spostamento pulsionale dal sé corporeo all’Io ideale, ossia la formazione di una immagine di sé idealizzata a cui tendere per la realizzazione dei propri sogni e delle proprie aspirazioni.
I bambini, a cui appartengono le scritture che precedono non dimostrano segni di attività sessuale precoce, sono invece più propensi alle relazioni di tipo amicale e affettivo con i compagni dell’altro sesso a differenza dei bambini di cui esamineremo ora le scritture.
Va sottolineato che l’assenza o la carenza di segni narcisistici non obbliga assolutamente a dedurre che si tratta di bambini sessualmente precoci. Va però tenuto presente che anche nel caso che segue, accanto a mancanza nelle scritture di importanti segni narcisistici, compaiono molti segni d’ansia e di inibizione oltre che ad una irregolare gestione dello spazio con una cattiva tenuta di rigo ad indicare un rapporto con la realtà esterna assolutamente precario ed insicuro.
Osservazioni conclusive
Le scritture prese in esame di i bambini dagli 8 agli 11 anni, che hanno manifestazioni sessuali esplicite, evidenziano un Narcisismo inadeguato a consentire un fluire regolare delle energie pulsionali verso altre mete che non siano quelle del soddisfacimento delle pulsioni sessuali: un bambino che non sia o non si senta sufficientemente amato nei primi anni di vita, pensa che ciò dipenda dalla sua inadeguatezza, sviluppa così una carenza narcisistica e tenta di sopperire al desiderio di essere amato, attraverso il soddisfacimento delle pulsioni sessuali rivolte in parte al proprio corpo, in parte al corpo degli altri. Ma la carenza di segni narcisistici è sempre accompagnata da numerosi segni di ansia e di inibizione, da una gestione dello spazio poco equilibrata tra bianco e nero, da una tenuta insicura della linea di base , da una conduzione del tratto poco fluida e da ineguaglianze di pressione, tutti segni di un disagio emozionale ed affettivo importante. Vien da pensare che questi comportamenti di sessualità precoce o inadeguata in ultima analisi siano un modo per ottenere attenzione ed affetto o diventino una richiesta di aiuto mascherata da provocazioni; al contrario possono essere il segno di chiusura e di rifugio in una realtà immaginaria; in ogni caso sono un indice importante di disagio esistenziale che non deve essere ignorato o, peggio, stigmatizzato e punito da coloro, insegnanti e genitori soprattutto, che hanno l’impegnativo compito di aiutare i bambini a crescere avendo cura e rispetto del loro delicato equilibrio psicofisico.
Prof.ssa Elisabetta Agnoloni