Esami tecnologici in ausilio del consulente grafologo la micro-profilometria Laser 3D.

Firmare un foglio in bianco può essere un atto di estrema fiducia ma spesso può rilevarsi un atto di grande imprudenza da cui successivamente saremo chiamati a difenderci in sede penale o in sede civile oppure in entrambe. Da simili incidenti di percorso difficilmente ne potremo uscire senza l’indispensabile assistenza di un avvocato e  un consulente grafologo. Dal punto di vista legale ci troviamo di fronte al classico caso di abuso di foglio in bianco, la sottoscrizione è autentica ma il restante contenuto del foglio appartiene ad altri sia per quanto attiene la redazione sia per quanto concerne la volontà ivi espressa. Al verificarsi di questi casi il consulente grafologo potrà fornire il proprio qualificato contributo per rispondere al quesito principe che consiste nel determinare se la compilazione e la sottoscrizione del documento  siano state contestuali oppure siano avvenute in tempi diversi. Ignoriamo scientemente in questa brevissima trattazione gli ulteriori aspetti legali, volendo focalizzare la nostra attenzione sul quesito grafico-grafologico. Orbene una precisa risposta al quesito potrà essere fornita dal consulente facendo ricorso alle strumentazioni tecnologiche che consentono di eseguire l’analisi delle sovrapposizioni degli scritti attraverso l’impiego della micro-profilometria laser 3D.

Il metodo nella sua semplicità è fondato sul seguente principio fisico: lo strumento utilizzato per scrivere (penna) sul foglio immacolato, in conseguenza della forza pressoria esercitata dalla mano provoca una deformazione nel foglio realizzando un solco. Il successivo tratto di penna che sarà vergato lascerà anch’esso una depressione nel foglio che in coincidenza del primo tratto realizzerà delle ulteriori modificazioni fisiche nel substrato cartaceo, accentuando il solco precedentemente determinatosi e creando altresì al suo interno delle “creste”, per cui il primo solco appare “interrotto” dal passaggio del secondo. Per evidenziare e quindi documentare adeguatamente ai fini peritali tale principio fisico serve analizzare le informazioni tridimensionali del foglio in prossimità di un incrocio tra i tratti.

Specifiche apparecchiature reperibili sul mercato consentono quindi di eseguire tale tipo di accertamento riuscendo a fornire un’immagine tridimensionale della sovrapposizione dei due tratti di penna apposti in momenti successivi tra loro.

Il consulente grafico-grafologo nella sua relazione peritale avvalendosi del risultato dell’esame micro-profilometrico tridimensionale che ricordiamo non intacca in nessun modo il materiale cartaceo e l’inchiostro, potrà pronunciarsi in maniera assolutamente attendibile in merito all’apposizione temporale della firma e della rimanente scrittura con tutte le conseguenze del caso,  risolvibili dentro o fuori dalle aule di giustizia. Da quanto precede appare di tutto evidenza che qualora tra la sottoscrizione del foglio in bianco e il testo non vi sia alcun tratto di scrittura fisicamente sovrapposto l’impiego della suddetta tecnologia non potrà avere alcuna utile applicazione.

Roberto Colasanti

Lascia un commento