A cura di Roberto Colasanti
Il consulente grafologo ed a maggior ragione il consulente grafologo giudiziario non può ignorare ne sottovalutare le responsabilità professionali derivanti dal proprio operato. Per tale motivo è bene soffermarsi su alcuni aspetti pratico-legali da tenere in debita considerazione al fine di evitare di rimanere coinvolti in situazioni che nel migliore dei casi potremo definire spiacevoli.
La responsabilità professionale per il grafologo giudiziario quale CTP nasce con l’accettazione dell’incarico ed è per questo che il rapporto con il cliente deve essere improntato alla massima chiarezza sin dal primo contatto. In particolare nel corso del colloquio preliminare si dovrà fornire un’informativa esauriente sull’attività professionale che sarà possibile svolgere e le sue finalità, avuto riguardo ai materiali da esaminare, ai tempi di consegna della consulenza e della forma di quest’ultima ovvero se orale o scritta nonché dell’entità e delle modalità di pagamento del compenso professionale.
Questa fase è di fondamentale importanza per comprendere se vi siano i necessari presupposti per accettare l’incarico che si concluderà con la formulazione di una valutazione sulla autografia o meno dei manoscritti esaminati. La diversa tipologia di procedimento, penale o civile per cui potrebbe essere utilizzata la consulenza grafologica, il valore della causa e il genere di aspettative del cliente unitamente all’impegno professionale richiesto dovranno essere ponderati attentamente prima di accettare l’incarico. Qualora ci si accorga della mancanza dei predetti presupposti o l’esistenza di un forte squilibrio tra le poste in gioco e l’impegno professionale richiesto, è preferibile astenersi dall’assumere l’incarico.
Con l’accettazione dell’incarico, infatti il grafologo giudiziario si assume la responsabilità di compiere, sulla scorta delle conoscenze della propria disciplina e facendo ricorso alle doverose diligenza, prudenza e perizia, ogni accertamento ed ogni valutazione necessari a fornire correttamente al giurista gli elementi tecnici e scientifici basilari per le conseguenti valutazioni e determinazioni giuridiche. L’inesatto adempimento di un’obbligazione, del tipo appena descritto, da cui derivi un ingiusto danno, è pertanto fonte di responsabilità per il consulente tecnico di parte.
Nel momento in cui si deciderà di assumere l’incarico, lo stesso dovrà essere formalizzato per iscritto e firmato dalle due parti contraenti ovvero dal consulente grafologo e dal cliente, dal quale si avrà avuta l’accortezza di acquisire copia del documento d’identità (in corso di validità) e il codice fiscale.
Nel mandato di incarico professionale per prestazione d’opera intellettuale dovrà trovare fedele riscontro l’informativa fornita nel corso del colloquio preliminare di cui si é dato cenno, in modo che possa costituire un valido riferimento per regolare i rapporti tra le parti soprattutto al verificarsi di eventuali divergenze sul suo svolgimento o il risultato finale oppure sfociare in un vero e proprio contenzioso.