A cura di Elettra Spinelli
Lo stampatello è uno stile grafico in cui la forma prevale sul movimento, che viene messo al suo servizio per consentirne la costruzione. Può trovare impiego per un bisogno di chiarezza o per abitudini professionali, ma spesso viene utilizzato come una vera e propria maschera che lo scrivente indossa -più o meno consapevolmente- per nascondersi, non mostrare la sua vera natura. Una sorta di mantello di invisibilità che gli consente di celarsi allo sguardo altrui .
Al contrario, l’anonimo che utilizza lo stampatello, si maschera consapevolmente con la convinzione che attraverso questo stratagemma, possa nascondere la sua identità, rendersi invisibile.
Ma , se è vero che in grafologia l’analisi della sola forma di una scrittura in stampatello non consente di giungere all’interpretazione della personalità dello scrivente ,ed è quindi necessario avvalersi di altri elementi caratteristici della grafia nell’indagine quali il tratto, l’uso dello spazio, l’armonia generale , la presenza di piccoli segni propri del grafismo , è altrettanto vero che in perizia si può pervenire ad un giudizio di riconducibilità grafica di un anonimo in stampatello avendo come comparativa una scrittura in corsivo, tramite l’analisi di una serie di elementi che di norma permangono nel passaggio dall’uno all’altro stile.
Il grado di difficoltà dipenderà da quanto i due stili siano tra loro integrati e dal livello grafico dello scrivente. E’ possibile individuare una serie di parametri che conservano le stesse caratteristiche nei due stili: l’uso dello spazio (interlinea, spazio tra parole e lettere), la tenuta della riga di base, la direzione del tracciato(progressione e/o regressione), l’inclinazione, la direzione delle aste, la formazione degli ovali, pressione e tratto, gli automatismi. Non è detto, a priori, che sia possibile ritrovare nelle due forme grafiche analogie in tutti questi elementi , ma questo dipenderà da caso a caso e dal grado di personalizzazione della scrittura in esame. La riconducibilità grafica, ossia l’individuazione della mano che ha vergato l’anonimo, non si baserà solamente sulla quantità di similitudini riscontrate, ma piuttosto sulla valenza in termini di significatività delle stesse.
Nel confronto tra uno scritto in stampatello ed uno in corsivo un ‘attenzione particolare va poi posta allo studio dei “temperamenti”in quanto è vero che il passaggio da uno stile all’altro può confermare il temperamento emergente dalla scrittura, ma può anche accadere che le scritture a confronto, redatte da due soggetti diversi mostrino lo stesso temperamento perché entrambi gli scriventi lo possiedono; il che potrebbe indurre a propendere per una identità di mano sviando l’indagine.
Per concludere, così come in sede grafologica lo stampatello può essere decriptato , anche in ambito peritale è possibile, attraverso l’esame di una serie di parametri particolarmente indiziari, giungere ad un giudizio di riconducibilità di uno scritto alla mano che lo ha redatto , smascherando l’autore .
Analogie:
compatta, legata, ricombinata,pressione leggera,tratto pastoso |
compatta, legata, ricombinata, pressione leggera,tratto pastoso |
differenze:
verticale, discendente, |
rovesciata, saltellante |
Le scritture appartengono alla stessa mano, lo scrivente è un mancino che normalmente scrive in corsivo. La maggiore verticalità espressa nello stampatello è frutto di un maggior controllo impiegato nel gesto scrittorio, mentre nel corsivo il gesto è più spontaneo e la scrittura, a causa del mancinismo, si rovescia in maniera del tutto naturale; alcune forme si ripetono in entambi gli stili, come la lettera u che presenta la parte di destra più alta, o l’ovale della o che rimane aperto nel medesimo modo.