IL RUOLO DEL CONSULENTE

 Molti studi legali, si avvalgono di un consulente grafologo, specializzato in perizia giudiziaria, quando si deve accertare l’autografia o l’apocrifia di una scrittura, ma anche di una semplice firma o sigla apposta su un documento.

La domanda più in voga è l’accertamento di un testamento, purtroppo, in questi tempi, sono molto frequenti i casi in cui i nostri anziani sono affidati a badanti, che ad onor del vero svolgono un lavoro davvero ineccepibile, quasi una missione, ma è anche vero che spesso, questi ricorrono a stratagemmi, come nel caso di imitazione della scrittura per avere una parte di eredità che sicuramente non gli spetta.

In questo caso i familiari, piuttosto “sorpresi”, diciamo, della decisione almeno apparente, del proprio congiunto, che ha deciso di lasciare gran parte dei propri averi alla badante, con una scrittura sciolta e morbida, magari a quasi novan’anni… qualche dubbio può insorgere.

In questo caso, attraverso l’avvocato di loro fiducia, che di solito non ha nozioni per quanto riguarda la perizia grafologica, nomina un consulente tecnico di parte.

Soltanto dopo un’accurata analisi, esperita anche grazie alle scritture redatte dal de cuius, nel corso della propria esistenza, cosiddette scritture comparative, sarà in grado di poter accertare l’autografia o meno da parte del testatore.

Sicuramente non dovranno essere molto datate, la scrittura cambia, nel corso degli anni per molti motivi.

A parte la senilità, un decorso naturale verso il mutamento della scrittura, possono insorgere diversi fattori, quali terapie farmacologiche prolungate, malattie neuro degenerative, perchè come sappiamo, l’atto che compiamo quando si scrive è un gesto psico-motorio, che vede coinvolto il sistema nervoso centrale e periferico.

Malattie come il Parkinson e Alzheimer possono sicuramente alterare la scrittura, renderla irriconoscibile e perciò non poterla attribuire alla persona in questione.

Per questo è molto importante, preventivamente acquisire le cartelle cliniche del testamentario, consultarsi con un medico e stabilire insieme, quali siano i fattori che possono aver alterato uno scritto, ovvero un testamento olografo.

Sovente, prima di intraprendere una causa “al buio” il perito grafologo viene interpellato, al fine di redigere un parere tecnico preliminare.

Una volta acquisiti diversi scritti, naturalmente originali, firme apposte anche su un semplice passaporto o carta di identità, ed avendo, un panorama completo, compreso quello medico, ci si potrà pronunciare a favore oppure no di una eventuale causa.

Il parere tecnico preliminare è molto importante ai fini della riuscita di una causa, il c.t.p sicuramente, anche a livello psicologico sarà molto più sicuro, riuscirà ad imbastire un parere in modo più convincente e rassicurante.

Molte volte si è tenuti a non prendere in considerazione un incarico, qualora non ci fossero elementi tali da poter asserire un parere a favore della verità.

Certo, il codice deontologico è importante, “l’onestà intellettuale” ecc… ma ciò che conta di più, come in tutte le professioni è la propria coscienza.

Patrizia Belloni

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