Siamo nell’era del digitale, la tecnologia ha un ruolo fondamentale nella nostra attuale società, si comunica attraverso i molteplici social-network, si intrecciano relazioni attraverso internet, e sembra assurdo ma succede anche che si interrompa una frequentazione attraverso un banale messaggio su “whatsapp”, in tutto ciò allora ci si chiede, ma se i manoscritti sono sempre più rari, la grafologia in che modo può intervenire dando delle risposte? Ed ancora… a scuola gli adolescenti usano quasi esclusivamente lo “script” un compromesso tra lo stampatello ed il corsivo, ci si omologa al gruppo anche attraverso la scrittura, dunque, cosa ci rende unici, come possiamo capire attraverso alcuni scritti apparentemente simili un disagio familiare, scolastico, sociale?
In realtà si tratta soltanto di una “morte apparente” della scrittura olografa, quante volte ci troviamo ad apporre anche soltanto una firma su un contratto di affitto, una compravendita immobiliare, sul libretto degli assegni, su un documento, la firma ci identifica e parla di noi.
Chi non ha inviato una cartolina dal luogo di vacanza agli amici..un biglietto di auguri per il compleanno dei nostri cari, un biglietto di ringraziamento ad una persona di riguardo ecc..
La Grafologia è in grado di fornire risposte precise, anche con poche righe o addirittura soltanto con una semplice firma , attraverso i due generi fondamentali della scrittura: pressione e tratto.
La pressione ovvero la forza pressoria che si esercita sul foglio di carta quando scriviamo, bastano davvero poche parole, ma dalla pressione si riesce a capire il patrimonio energetico e la carica pulsionale che ognuno di noi ha, ed il tratto, ovvero elemento innato ed inconfondibile, fa parte del nostro D.N.A, che ci rende unici, come le nostre impronte digitali.
Il tratto quindi, unico ed impossibile da riprodurre, per questo è indispensabile approfondire il suo studio specialmente in perizia giudiziaria.
Esaminando la pressione di un manoscritto possiamo capire come l’individuo agisce, cioè come si relaziona nell’ambito lavorativo e sociale, come interagisce con la realtà circostante.
Il tratto, ovvero la trama costituiva del segno, mette in luce l’essere, la propria interiorità.
Le caratteristiche del tratto non sono riproducibili perché fanno parte del profondo di ognuno di noi, quindi, si manifesta attraverso la scrittura in modo del tutto inconscio, impossibile da controllare ed imitare.
Tutto questo contribuisce a personalizzare e rendere unico un gesto che può sembrare semplice.
Quindi, la grafologia è tutt’ora un valido punto di riferimento nella vita di ognuno di noi, e con la continua ricerca e studi sempre più approfonditi continuerà a dare il proprio aiuto in svariati campi,
medico, pedagogico, sportivo, aziendale, legale ma anche dal punto di vista sociale e relazionale.
Patrizia Belloni