INTRODUZIONE
Cosa si intende per grafologia giudiziaria o forense – definizione
La grafologia giudiziaria è la materia che si occupa dell’analisi di uno scritto olografo, che si tratti di testamento o di lettera anonima, quindi eseguito manualmente, attraverso una serie di scritture comparative dell’autore del testo che devono essere omogenee, quindi eseguite con la stessa modalità di scrittura, stampatello con stampatello, corsivo con corsivo ecc., al fine di accertarne l’autografia o l’apocrifia.
La Grafologia giudiziaria non ha finalità descrittive ( che delineano, per l’appunto descrivono sia le tendenze naturali che la personalità di un soggetto ed i suoi relativi valori che comprendono sia la sfera affettiva che quella volitiva attraverso le specie grafiche es: scrittura piccola ineguale decrescente ecc.) come avviene nella Grafologia generale, ma piuttosto finalità identificatorie, quindi il grafologo giudiziario deve ricercare nella scrittura del soggetto in esame quei tratti caratteristici che lo contraddistinguono da altre persone, ovvero peculiarità che appartengono soltanto a quel soggetto specifico, i così detti gesti tipo o gesti fuggitivi.
Nell’ambito della grafologia giudiziaria vi sono diversi metodi …
Il metodo scientifico che si basa sulla fusione della descrizione qualitativa con quella quantitativa;
Il modello calligrafico che si basa essenzialmente sul criterio del confronto morfologico delle singole lettere;
Il metodo grafometrico che non prende in considerazione la forma statica della scrittura ma i rapporti dimensionali che si stabiliscono fra le forme grafiche in movimento;
Il metodo grafoscopico si basa sull’osservazione delle strutture grafiche, è una tecnica di osservazione che permette di cogliere le peculiarità grafiche;
Il metodo grafonomico che studia la scrittura attraverso le leggi che regolano il grafismo;
Il metodo più utilizzato ed attendibile è quello grafologico che racchiude tutti i metodi con particolare attenzione alla psicologia della scrittura, quindi uno scritto viene analizzato sotto tutti gli aspetti e questo metodo è stato avvalorato anche da una sentenza della cassazione, “ Una perizia grafica basata sul metodo dell’interpretazione calligrafica è generalmente insufficiente senza il contributo di una attenta interpretazione grafologica a dirimere il pericolo di errore nel responso offerto al magistrato”.
Sentenza 15852 del 29/11/90.
PERIZIA GRAFOLOGICA SU FOTOCOPIE
Nel mio precedente articolo ho parlato di quanto siano importanti le scritture o firme di comparazione in quantità sufficiente e che siano coeve alla data del testamento o di qualsiasi documento da analizzare ma anche quelle antecedenti sono utili al fine di poter valutare la variabilità grafica ( che ciascuno di noi mette in atto quando scrive) se è genuina si riscontra la naturalezza e spontaneità di esecuzione in uno scritto – ovvero non ci sono i classici “bottoni di sosta” cioè esitazioni come se non si sappia come proseguire il percorso grafico, oppure “giustapposizioni” (un termine tecnico) che si manifestano in “aggiustamenti delle lettere” – in quel caso la scrittura rientra nella variabilità naturale.
Il Padre della Grafologia italiana, Girolamo Moretti, precisa che: “una fisionomia di scrittura, nella sua evoluzione dinamica, emerge dai lineamenti grafici accompagnati da tutti quei contorni che ne stabiliscono i tratti e le proprietà personali e le possibili variazioni, che nascono dalle diverse circostanze improntate dal sentimento e dall’intelligenza in azione”.
Occorre altresì una buona qualità delle suddette fotocopie ovvero che risultino chiare e leggibili in quanto il consulente grafologo deve lavorare più spesso di quanto si pensi su documenti forniti in fotocopia.
Ciò si verifica soprattutto quando si svolge un’indagine dei testamenti olografi perché il cliente interessato ad impugnare un testamento in quanto non ritiene “giuste” le ultime volontà del “de cuius “ ha in proprio possesso soltanto una copia del testamento mentre l’originale è depositato ovviamente presso lo studio Notarile dove è avvenuta la pubblicazione ed è possibile prenderne visione soltanto durante il corso delle operazioni peritali in presenza del CTU (consulente tecnico di ufficio) nominato dal giudice il quale dispone la perizia grafologica, e del consulente nominato da una delle parti ( attrice – chi ha impugnato il testamento – e convenuta ovvero chi ha il maggior onere di dimostrare che invece il testamento non è apocrifo vale a dire falso, bensì il frutto genuino del testatore).
L’avvio alle operazioni peritali di solito si svolge nello studio del CTU che insieme ai consulenti e agli Avvocati delle parti si stabilisce un piano di lavoro decidendo di comune accordo le date per svolgere suddette operazioni compatibilmente con altri impegni professionali di ciascuno, gli Avvocati partecipano soltanto alla prima riunione successivamente saranno i consulenti ad avere il vincolo a partecipare a tutte le operazioni peritali.
Per quanto riguarda la verifica dei testamenti vengono osservati gli originali presso lo studio notarile, alla presenza del Notaio stesso, dei consulenti di parte e del CTU il quale contestualmente deve redigere un verbale che contiene l’indicazione dei presenti (che dovranno apporre la propria firma) ed una sintesi delle indagini svolte in quella giornata, quali strumenti sono stati utilizzati per fare i rilievi previsti dal protocollo.
Di solito il compito di tutti i consulenti non si esaurisce in una sola giornata, ciò dipende dal numero di documenti o firme che ci sono da visionare in ossequio alla decisione del Giudice, infatti il consulente tecnico è obbligato a rispettare i quesiti formulati dal giudice e non deve in alcun modo eseguire accertamenti “suggeriti” dalle parti e dei loro consulenti.
Una volta redatto il proprio parere il consulente lo invierà al CTU (note preventive) secondo le tempistiche dettate dal Giudice, considerato l’attuale processo telematico, tale invio generalmente avviene a mezzo PEC e prevede che la consulenza sia firmata digitalmente.
Come ho già detto in precedenza è un lavoro molto complesso e delicato per questo motivo chiedo sempre la collaborazione da parte del cliente che consiste nell’inviarmi quanto più materiale possibile per la comparazione di uno scritto di varia natura oppure di firme, si devono cogliere nelle comparative le peculiarità generali e di dettaglio – contrassegni, gesti fuggitivi – così una volta colto un segno particolare di riconoscimento lo si andrà a verificare nello scritto da analizzare, (chi falsifica inserisce i propri gesti tipo in uno scritto che sia testamento oppure altro) un rituale propedeutico allo studio che effettuo sempre prima di iniziare il percorso appena esposto.
Patrizia Belloni
Grafologa Giudiziaria e Giornalista
Specializzata in analisi e comparazione di testamenti olografi
www.patriziabelloni.it