La redazione risponde. Quesito sul significato di una scrittura di piccole dimensioni

“Grafologia Magazine” stimola anche la curiosità dei lettori, che lo dimostrano inviando quesiti personali.

Una nostra lettrice, infatti, ha voluto proporre alla redazione quanto segue: “Mia figlia, frequenta il liceo classico ha una scrittura molto piccola, tanto che la sua insegnante di lettere si rifiuta di correggerle i compiti. In classe viene chiamata “formichina” ed ora si rifiuta di scrivere, sono molto preoccupata, potrebbe spiegarmi il significato di una scrittura del genere?”

In linea generale, non avendo visto la scrittura, possiamo dire che chi scrive piccolo favorisce la concentrazione in campo intellettuale, indica il predominio della mente al contrario della scrittura grande che indica quello del sentimento.

In campo affettivo può essere indice di difficoltà a mostrare con naturalezza i propri sentimenti.

Quando è sorretta però, da un tratto fermo e solido, buon appoggio sul rigo può rivelare ugualmente fiducia nei propri mezzi ed un forte desiderio di realizzazione, ma è il rapporto con le altre specie grafiche a dare una precisa, personale interpretazione.

La singola specie “piccola”, che fa parte del genere dimensione, uno degli otto generi della scrittura, può assumere più di un significato, in grafologia viene definita appunto “polivalenza del significato delle specie grafiche”.

Ogni lettera che viene impressa sul foglio assume un significato diverso a seconda di come viene collocata, le singole specie, grande, piccola, media ecc…non sono entità a se stanti, univoche, a cui poter “appiccicare” un’etichetta, ciò vorrebbe dire depauperare l’individualità di ciascuno di noi.

Il grande psichiatra Eugenio Borgna, in uno dei suoi saggi scrive: “Non ci sono fenomeni psichici, immagini e pensieri, emozioni e modi di essere, che non abbiano bisogno di interpretazione”…

Patrizia Belloni

Lascia un commento